Indulto preventivo

Vi è mai capitato di avere una macchia su una maglietta? Vi è mai capitato di provare a toglierla e rimediare un irrimediabile buco nella maglietta stessa, che avete dovuto buttare via? Beh è un po’ quello che succede in Italia. Una persona ha un problema, lo deve risolvere. E che cosa fa? Ne “risolve” altri 14.999. Peccato che la macchia della maglietta in questione sia di B. e, in particolare, sia il processo Mills, quello dove è stato condannato il corrotto e dove si stava pian piano arrivando anche al corruttore (lo stesso B.); e che negli altri 14.999 che vanno nello sciacquone ci sono anche i provcedimenti relativi alla strage di Viareggi, oppure quello legato al terremoto dell’Aquila. Colpirne uno per educarne cento, dicevano le Brigate Rosse. Qui per salvarne uno ne condanni 14.999. Li condanni alla mancanza di giustizia.  Un indulto preventivo. L’ennesimo. Se fosse un cittadino come me e voi, sarebbe in galera da anni.

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Una risposta a Indulto preventivo

  1. leo ha detto:

    il problema è che è un cittadino come gli altri….si è solo preso il potere di non essere come gli altri. Un tizio una volta disse: è stato eletto dal popolo e quindi può fare quello che gli pare.
    In quest’affermazione ci sono due errori:
    1) non è stato eletto dal popolo. Ci potrebbe essere la stessa maggioranza ma con un premier diverso, solo che è difficile scegliere il più intelligente oppure il meno idiota fra un alfano e uno schifani o un gasparri;
    2) non può fare quello che gli pare perchè c’è una costituzione, che stabilisce il controbilanciamento dei poteri fra il governo, il parlamento, il presidente della repubblica, e soprattutto se fa un reato è processabile come tutti. Tutte cose che, guardacaso attacca di continuo.
    Nell’insieme potremmo dire, come ha detto B. stesso, che non c’è una vera democrazia in Italia, ma una specie di monarchia assoluta, un colpo di stato silente e non subitaneo, improvviso e dirompente come una rivoluzione, come è successo in sudamerica o in africa, ma graduale. Un pezzo alla volta, in modo che nessuno, neanche il resto del mondo non se ne accorga e non imponga uno status quo originario di cui forse si è persa la memoria. In mezzo a questo, Lui, prima e dopo, intorno e nel mezzo, pare non ci sia niente. Oppure ci siamo noi? Pare che non possiamo fare a meno di vederlo in tutte le salse: risolutore di problemi insolubili (immigrazione, rifiuti a napoli), salvatore dalle catastrofi (terremoto all’aquila), fondatore di partiti popolari dal predellino di un’auto non proprio alla portata di tutti, ospite televisivo in odore di santità, latin-lover dalla vita impegnata che lavora di giorno e fa il bunga bunga di notte (quindi non dorme mai), campione della giustizia popolare contro toghe rosse che cercano di mettere dentro chi ruba nell’intento di mantenere le sue 24 (?) ville, il suo tenore di vita extra lussuoso e di lasciare il proprio patrimonio ai suoi 5 figli. E guai a chi lo tocca…è un sacrilegio! Ecco, siamo così, una cosa che ricorda tanto le dittature anni ’40…solo che se parli di dittatura ti danno del comunista e il discorso finisce o a insulti o parlando d’altro.

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