Riprendo oggi parti di un articolo uscito sul “Corriere di Siena”. Fra spending review, crisi economica e populismo. Si spiega forse così il gesto dell’assessore alla cooperazione del comune di Siena Leonardo Tafani, che va una settimana a Cuba per incarichi istituzionali. Un viaggio che paga però di tasca propria, nonostante gli spettasse di diritto la “diaria” da parte della stessa amministrazione comunale. Le casse comunali sono quello che sono, ma dietro al gesto di Tafani si nasconde certo un neanche tanto sottile clima di “caccia alle streghe” o, se preferite, “caccia al politico”: non è detto, tuttavia, che sparando nel mucchio si prenda sempre il bersaglio giusto. Certo è pur noto che gli scandali su “spese pazze”, diarie e fatture “gonfiate” di mezza o quasi tutta Italia abbiano contribuito decisamente a creare un clima di diffidenza verso qualsiasi rimborso o spesa e così, anche con questi gesti, ci si tutela in qualche modo da insinuazioni varie, polemiche o interrogazioni, fermo restando il legittimo utilizzo di questi ultimi strumenti per capire meglio le dinamiche dell’azione amministrativa. Quanto sia poi giusto che un amministratore faccia un viaggio istituzionale a proprie spese, al di là dei “vizi”, fa parte di un dibattito aperto. Altrettanto vero è anche che perlomeno alcuni appuntamenti “calendarizzati” ci saranno, pur fra palme e clima caraibico. In ogni caso Tafani ha provveduto a rimborsare tramite modifico le casse comunali: settecentocinquanta euro relativi all’anticipo per le spese per il viaggio che, facendo due conti, comprendevano il trasferimento in aereo e poco altro. L’assessore li tirerà fuori di tasca propria.
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Con tutto il rispetto mi sfugge l’utilità di un viaggio “istituzionale” di un assessore del Comune di Siena a Cuba. Ma forse mi sono perso qualcosa.
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Su questo si può certo discutere (bisognerebbe farlo però anche su tanti altri viaggi) ma io punterei sul gesto in questo caso.
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come al solito non c’è mai limite. se un amministratore spende i soldi pubblici è un “ladro”, se usa i suoi è un “grande”. io credo che in casi come questi bisognerebbe far funzionare il cervello e magari spostare il dibattito sull’utilità di andare a Cuba, per esempio, e non sulle spese, perchè secondo me se un amministratore pubblico deve fare delle spese istituzionale, non deve essere lui a pagare. i rimborsi spese sono un diritto, perchè se viene eletto uno che non può spendere di tasca sua, cosa si fa? si blocca l’attività? o verranno eletti solo quelli che hanno un certo reddito. siamo seri, per favore.
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Antonio sul fatto di usare più equilibrio sai che con me sfondi una porta aperta. Io non ho infatti detto o scritto che Tafani “é un grande” come mi limito nello sputare sentenze negative su questo o l’altro. Riporto un fatto: un assessore che si paga il viaggio, cercando di contestualizzare sul momento, di far capire cioé che viviamo per l’appunto in un momento in cui tutto é brutto sporco e cattivo. Nel pezzo mi pare di provare a spiegare e argomentare. Sui motivi del viaggio é lo stesso Tafani a spiegare con un suo post su fb che nel Corriere ho riportato ma che qui per motivi di brevità non ho messo. Ma anche qui si può aprire un dibattito se sia o meno un motivo giustificabile o no. Possiamo anche tenere per un attimo separate le due cose: il fatto che ha pagato, il fatto sul perché ci sia andato. Mi pare possibile, senza far torto a nessuno.
Saluti
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la mia non era una critica per te, volevo solo sottolineare che non è regolare che un assessore paghi di tasca sua. molto semplicemente. i rimborsi, ovviamente senza gli eccessi da codice penale degli ultimi anni avuti in varie amministrazioni, sono una cosa regolare, democratica oserei dire, perchè possono permettere a chiunque di ricoprire certi ruoli. discutiamo, quello si, il perchè Siena (bob Tafani) va a Cuba. questo dibattuto avrebbe sicuramente più spessore
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scusa l’errore, volevo scrivere: (non Tafani).
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Un paio di giorni fa un mio amico è partito per Cuba ma il CDS non ne ha scritto. Forse in questo caso la cosa assume risalto perchè è un assessore del Comune l’interessato dal viaggio. E se parte per motivi istituzionali credo che in Comune si troverà facilmente un verbale di consiglio comunale dove tra le tante si renderà edotto quest’ultimo circa la trasferta dell’Assessore. Se il motivo è legittimo io sul riconoscimento della diaria non ci vedrei niente di strano. Mi stupisce piuttosto che ci si soffermi molto sul chi paga cosa e molto meno sul motivo per cui parta. Ne scrive il CDS? perchè si parla di viaggio con incarico istituzionale?
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Sulla prima parte del messaggio: é ovvio che sia “notizia” perché é un assessore che fa un viaggio istituzionale e si paga il viaggio stesso. Un comune mortale come me o il tuo amico non fa notizia come non farebbe notizia un assessore che va in vacanza per fatti suoi. Non capisco il “dubbio”: ” se parte per motivi istituzionali…”. Le spese di viaggio devono essere giustificate per legge (lascia perdere poi le spese pazze, altra ovvietà) ergo ci vuole un giustificativi, per legge. Come dico nell’altro commento Tafani spiega in un post su fb i motivi del viaggio (riportato sul Corriere di Siena). Ognuno ha la sua idea: io mi soffermo anche sul gesto, non solo sui motivi del viaggio. Quindi io non mi stupisco come te. Se poi bisogna trovare per forza un motivo per contestare un assessore, avanti pure. Saluti
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Se il motivo per cui parte è conosciuto e pure CDS ne racconta informando i cittadini l’ultimo capoverso ( dal “mi stupisce” per capirsi) si può cancellare.
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Pingback: Editoriale de Il Santo con Rassegna Stampa – Quel carnaio alle Scotte… I chiacchieroni e l’Assessore Cubano… | IL SANTO NOTIZIE DI SIENA