Forse mi sbaglio, ma ho l’impressione che ci si avvicini ad un altro pasticcio. Un altro agnello sacrificato sull’altare dei mal di pancia, come, a parere personale, è successo per il pasticciaccio delle amministrazioni provinciali: svuotate e non cancellate e, soprattutto, con danni sotto gli occhi di tutti per i cittadini, con risparmi relativi per quanto riguarda “la” politica. Il problema è che a fare di tutta l’erba un fascio, a volte, si brucia l’erba marcia e quella buona. Accadrà così anche per le partecipate, che il governo ha ordinato di dismettere (il Sole 24 ore): bruciamo tutto, perchè in alcune (molte? Poche?) qualcuno ci si è fatto la villa al mare e in campagna. Per fare un esempio concreto, ai microfoni di Radio Siena Tv, il presidente dell’amministrazione provinciale di Siena Fabrizio Nepi ha annunciato che entro questo mese uscirà il bando per la privatizzazione delle Terme Antica Querciolaia, al momento a maggioranza pubblica (Comuni e Provincia). Di fatto una dismissione, come vuole la normativa nazionale di cui sopra, anche se lo stesso presidente auspica “un ulteriore rilancio della struttura e creazione di occupazione”. Sarà che credo fino ad un certo punto (cioè: punto) al liberismo esasperato, sarà che alla base c’è un ragionamento generale errato: tagliare qualcosa, per il gusto di avere detto “ho tagliato”. O, perlomeno, questa è la mia impressione. Peccato che i politici e gli amministratori – in questo caso a Roma – sarebbero nominati o eletti per (appunto) amministrare, non per agire a colpi di slogan: ad esempio per rendere un’azienda pubblica efficiente. Le Terme Aq, per esempio, da molti anni presentano un bilancio più che florido, che quindi non gravano sulle casse pubbliche, ma – udite udite – le rimpingua. Non solo, dunque, creano occupazione, ma “ridistribuiscono” utili agli “azionisti”, se preferite ai soci pubblici. Però, si sa, gli slogan e le urla su Facebook valgono pi di un ragionamento. E’ stato così per le province (non tutte erano malaffare e buchi neri), sarà così per le partecipate. Adesso!
Ps uno: a volte è esilarante(si fa per dire) osservare il popolo “Ehmaista” al lavoro sui social. Per chi non lo sapesse, sono coloro i quali qualsiasi cosa accada, spostano la questione (l’attenzione?) su un’altra, possibilmente in accezione negativa. Spesso si confondono, perchè dicono esattamente l’opposto di quanto sostenuto un’ora prima, ma non importa. Alcuni esempi? Hanno finito un lavoro nei tempi? Eh ma le biciclette elettriche. Il Siena ha vinto 4-0? Eh ma le giovanili. A volte si raggiungo vette sopraffine. L’ultima? Come scritto ieri nel blog, dovrebbe essere chiuso il centro (il centro significa il suo attraversamento, non arrivare alla Lizza, per esempio) alle moto e motocicli dei non residenti a Siena e dei comuni limitrofi; probabilmente gli stessi che fino a un’ora prima inveivano contro i motorini in centro, adesso inneggiano ad un “turismo dei motociclisti” (come se i turisti con le moto dovessero attraversare – letteralmente – il centro storico – e non usufruire come tutti dei parcheggi “normali”). Oltre a questo è pronto l'”ehamismo”: “Eh ma come si riconoscono i residenti? Naturalmente con il bollino a pagamento”. Ridere, per non piangere, per davvero. L’ho già detto e lo ribadisco: il “vatuttomale” è sullo stesso piano del “vatuttobene”. Uguale.
Ps due: siamo tutti un po’ immigrati, insomma, secondo il Foreign Office di Londra (questionario). Ah proposito, ma gli “economisti – social” che sentenziavano sulle bontà della Brexit ora cosa dicono con la sterlina che vale meno dell’euro? Probabilmente sanno già come finirà. Beati loro.
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Solo in Italia può esistere che una Amministrazione Pubblica partecipi, con il capitale (pubblico), ad una società di diritto privato. Che vuol dire, in soldoni -e noi a Siena dovremmo saperlo molto bene- che il pubblico ci mette i quattrini e poi la società fa quello che vuole, perché -appunto- privata. Come da alcuni miei accessi agli atti di società partecipate private del Comune di Siena, ai quali hanno risposto “Niet ! Siam private, bello !”. Ma i soldi che ci mette il Comune…beh, quelli son pubblici.
Pertanto, bene che il governo intervenga in questo settore. Forse uno dei più compromessi ed inquinati. Anche se sarebbe stato sufficiente imporre alle società dove c’è anche solo un soggetto pubblico di essere, appunto, pubbliche, con tutti gli obblighi di trasparenza e liceità che si confà a tali strutture.
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Michele, come non detto. Avevo appena scritto di “Non fare di tutta l’erba un fascio” che subito lo hai fatto. E’ indubbio che ci siano strati sprechi e che quel settore in Italia sia fra i più inquinati; non metto in dubbio quello che hai provato a fare per capire e che l’accesso ti sia stato negato; capisco meno quando dici “a Siena dovremmo saperlo bene”, perchè NEL CASO SPECIFICO non conosco, ma sarà ingoranza mia, situazioni del genere (Mps, Università per capirsi sono altra cosa). Ho fatto l’esempio di una società sana, che dà lavoro, che remunera gli “azionisti”, quindi che SVILUPPA e che da’ piu’ soldi di quelli (pochi, anzi ultimamente nessuno) che riceve. Non va bene?
Saluti
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MPS e Unisi non sono municipalizzate. Io parlo di altre realtà, come ad esempio Acquedotto del Fiora, Siena Parcheggi, ASP, la neonata SPS… ed anche sulle Terme Aq ci sarebbe da ridire, ad iniziare dal sedere che occupa la poltrona più alta di questa società.
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Fiora e Sps non conosco il bilancio. Siena Parcheggi è in utile, la Asp e’ un’azienda florida. Sulle terme Aq puo’ dire dal punto di vista politico, certo; non da quello della gestione amministrativa e dei numeri di entrate “turistiche”.
Saluti
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