C’è ancora confusione

C’è ancora molta confusione attorno al Monte dei Paschi di Siena. Certo, l’accordo raggiunto fra Commissione europea e Padoan è importantissimo, perchè – finalmente – dà il via libera alla ricapitalizzazione preventiva. Che significa, come dice il termine, denaro per ripianare le perdite “preventivamente”. Circa 9 miliardi di euro. Il che porterà lo Stato a diventare azionista di stra-maggioranza. Ma che non sarà indolore per gli obbligazionisti subordinati, perchè – come ripetiamo da tempo – le regole europee non si derogano: niente aiuti di Stato se non si coinvolgono anche i risparmiatori (che non significa “correntisti”, anche questo sia chiaro). Senza girarci troppo intorno, infatti, per rispettare le regole dell’Ue sull’ormai celeberrimo burden-sharing (la condivisione degli oneri, che si applica ai casi di ricapitalizzazione precauzionale), gli azionisti e gli obbligazionisti subordinati contribuiranno ai costi della ristrutturazione della banca. Come? Convertendo le obbligazioni subordinate in azioni. “Che – ha scritto la Commisisone Ue – saranno ricomprate dalla banca e pagate con strumenti finanziari piu’ sicuri”. Ma quelle azioni avranno un valore praticamente uguale a zero. Insomma, si fatto ci sarà un azzeramento, anche se – stando sempre alle dichiarazioni ufficiali di Vestager e Padoan – “i risparmiatori allo sportello che hanno acquisito obbligazioni subordinate di Mps potranno essere compensati come vittime di vendita abusiva perche’ non adeguatamente informati sui rischi di questo tipo di investimento”. Di fatto, in ogni caso, bisogna ancora conoscere i dettagli del piano di ristrutturazione per capire come andranno le cose. Altri due punti affrontati in passato: la cessione dei crediti deteriorati e gli esuberi. Sul primo punto bisognerà capire la perdita (a cui facevo riferimento sopra) per la cessione ai privati, ma certo Mps si toglierebbe la vera e propria zavorra che tutt’ora si trascina dietro. Sul secondo punto bisogna essere altrettanto chiari: al momento si parla del niente o quasi, perchè gli esuberi (che non sono licenziamenti, sia chiaro) sarebbero nel caso contenuti nel piano industriale che arriverà solo dopo quello di ristrutturazione. Attualmente il fondo di solidarietà copre fino a 5000 esuberi, che non sono pochi: Morelli si sarebbe spinto fino a quella cifra come massimo, i sindacati fanno bene già ad alzare barricate nel caso si dovesse superare quel numero e si dovesse passare alla traslazione esuberi (gestiti con gli ammortizzatori sociali) – licenziamenti. Ma, ripeto, inutile parlare del (quasi) nulla.

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2 risposte a C’è ancora confusione

  1. Pingback: Editoriale de Il Santo con Rassegna Stampa – C’è il palio non ci svegliare!!! Pian delle Fornaci nuove abitazioni, sempre più aggrovigliati… | IL SANTO NOTIZIE DI SIENA

  2. Hai spiegato benissimo tutto quello che c’è sui tavoli.

    Vediamo se raccontiamo (chi può…) e commentiamo (tutti) solo i fatti veri anziché strumentalizzare gli equivoci… se riusciamo a fare chiarezza invece di confusione.

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