Ancora sulla Robur e ancora su Siena Capitale

Sebbene possa facilmente prevedere alcuni membri, più o meno autorevoli, del tafazzismo senese che ci allieteranno con le loro previsioni nefaste e lo spargimento di concime sulla città come se fosse un campo agricolo nella stagione di semina, sono completamente d’accordo con la proposta, arrivata da un tifoso e rilanciata dai Fedelissimi, di apporre il logo della candidatura di Siena a capitale europea della cultura nel 2019 sulle maglie della Robur. In questo momento di difficoltà economica (come scritto nel post precedente, l’iscrizione non ha certo risolto i problemi) certo uno sponsor, anche piccolissimo, che rimpinguasse le asfittiche casse societarie non farebbe scomodo. Al momento, però, non se ne vede uno all’orizzonte. Altra premessa: a me piace tantissimo l’attuale maglia con bande larghe bianconere e senza scritte. Tuttavia credo che la candidatura a capitale europea della cultura, come altre volte detto su questo blog, sia un’importantissima possibilità di rilancio della città, a dispetto dei tanti gufi e dei tanti criticoni (spesso, quasi sempre, senza comprendere la portata della questione e mischiando, magari, il mancato ritiro dei sacchi della spazzatura – fatto certo grave – con gli aspetti attuali e futuri relativi alla candidatura stessa e altrettanto spesso non conoscendo assolutamente niente del progetto europeo e delle finalità). Per cui dare “pubblicità” più ampia possibile alla candidatura credo sia molto utile. Ergo, perchè non approfittare della latitanza di uno sponsor per dare visibilità al logo di Siena candidata? Dirò di più: anche nel caso di arrivo (auspicabile) di uno sponsor, potrebbe essere un’idea mantenere il logo, magari in misure ridotte per non passare da una maglia “pulita” così bella ad una a toppe. Ma credo che la possibilità ci sia.