Dubbi

“Di tutte le cose sicure la più certa è il dubbio” scriveva Bertolt Brecht. Avere dei dubbi è sinonimo di voler tentare una crescita culturale e intellettuale. Su una vicenda drammatica, dolorosa e della quale scrivo e parlo, sinceramente, non volentieri, perchè mi ricorda giorni tristi, alcuni dubbi sono stati sollevati. In particolare da alcune indiscrezioni annunciate da Report per domenica prossima, anche se pare che adesso la trasmissione abbia cambiato argomento (http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-ca5d8fcc-09dc-4aad-aa7d-98a15682f139.html); dall’articolo particolareggiato di Daniele Magrini sul “Corriere Fiorentino” (http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/14_novembre_10/fine-david-rossi-caso-riaprire-440bc64e-68cf-11e4-a194-b375aea153c4.shtml); da altri articoli apparsi in questi giorni sul “Corriere di Siena”; dagli atti consegnati dalla Procura di Firenze a quella di Siena (http://www.sienatv.it/web/notizie/1-cronaca/10683-morte-david-rossi-atti-da-firenze-a-siena-no-ad-apertura-nuova-indagine.html). Al rispetto del lavoro dei magistrati va unito in questa vicenda un rispetto ancora più profondo nei riguardi dei familiari e del ricordo della persona. Rispetto che poco c’è stato e poco, credo, purtroppo, ci sarà. Tutti (e per tutto) vogliono verità e giustizia, su questo non c’è dubbio alcuno. In tutto questo e in tutti i dubbi possibili e immaginabili, in ogni caso, alcune mie certezze – di quei giorni e prima, durante e dopo – resistono. E alcuni fatti, visti con i miei occhi, lo stesso. Passo e chiudo sull’argomento, visto che anche queste poche righe mi sono costate molto. Spero mi sia concesso, almeno questo.

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