Del Piero, l’esempio per sempre

Ebbene, è andato anche lui. Ha attraversato metà della mia vita: non ci crederete, ma fin dai primi minuti in cui Alessandro Del Piero ha vestito la maglia della Juventus mi ha fatto innamorare. Non sono così preciso sempre, c’era stato un altro giocatore a darmi le medesime sensazioni, Beniamino Vignola (anche egli juventino), che doveva essere l’erede designato di Platini. Del Piero quelle sensazioni le ha confermate. Spesso ci si dimentica dei risultati e dei trofei che ha vinto con la Juve o la Nazionale, ma queste sue vittorie sono oscurate dal bello del calcio che ha saputo esprimere. Mai una polemica, dentro o fuori dal campo, un’immensa intelligenza (ricordate lo schiaffo du Cufrè a cui rispose con un applauso?), un vero esempio per le giovani generazioni. Certo, non fossero arrivati i successi in pochi si sarebbero accorti di questo giocatore, ma credo che più che per i (tantissimi) gol Del piero è entrato nei cuori per la sua faccia pulita ed il suo sorriso. L’ultimo campionato, in cui ha giocato pochissimo, è stato l’esempio finale della sua carriera. Non mi accodo, però, sinceramente a coloro che invocano un rinnovo del suo contratto. Certo, anche a me piacerebbe che Del Piero finisse la carriera con la maglia della Juve. Ma volete mettere un finale così, da vincente, con un gol e con lo Scudetto conquistato anche grazie ad almeno un paio di reti sue decisive (Lazio e Inter)? Forse non c’è finale migliore. Non potrei sopportare un Del Piero chiuso in panchina, superato in velocità da giovani che non avranno mai il suo cervello, ma il solo vantaggio di avere (adesso) più gamba. Il suo esempio, però, quello sì, dovrà rimanere sempre, per tutti.